Monumenti archeologici della Crimea (serie di libri). Monumenti antichi in Crimea Kharaks - fortezza e palazzo a Gaspra

Alle fonti archeologiche della Crimea di epoca medievale, come notato da A.I. Dombrovsky, appartengono a tempi diversi, non identici in termini di fortificazione, e quindi fortificazioni funzionalmente diverse. Resti di numerosi insediamenti e sepolcreti, tracce del passato terrazzamento agricolo di pendii montuosi lungamente boscosi, crepides a terrazze e antichi sentieri nascosti tra le montagne, condotte idriche in ceramica abbandonate, rogge ora non più utilizzate, fontane, pozzi, cisterne medievali le cave, le fonderie di minerali e i forni per la ceramica non sono stati ancora sufficientemente esplorati, ecc.

La popolazione sagrestana della penisola, ovviamente, non poteva convivere pacificamente per lunghi periodi di tempo. I conflitti intercomunali, in particolare, sono evidenziati da numerosi sistemi di difesa, diversi, sebbene sincroni: i rifugi vicino agli insediamenti aperti sono fortificati, ma non popolati in tempo di pace; villaggi circondati da mura; luoghi di soggiorno temporaneo nelle grotte di montagna. Ci sono anche abitazioni semplici e di piccole dimensioni, addossate le une alle altre sulle alture delle montagne; I villaggi con case a forma di piccole torri furono progettati in centinaia, trasformando la tenuta del contadino in una sorta di fortezza. Gli strati degli strati culturali e la stratigrafia dei resti edilizi indicano un utilizzo a lungo termine e costante da parte della popolazione di tutti i punti delle categorie di cui sopra.

La scelta dei luoghi in cui vivere e le differenze nello stile di vita sono determinate principalmente dall'abitudine, legata all'età, di alcuni gruppi nuovi arrivati ​​della popolazione a determinate forme di attività economica, che potrebbero svilupparsi in condizioni specifiche dell'habitat naturale. Ciò include la transumanza in montagna, la caccia combinata con l'apicoltura, la raccolta dei doni della natura e l'agricoltura a chairne su piccoli appezzamenti di terreno disboscati, l'agricoltura nelle valli e il giardinaggio sui bassi spartiacque, la viticoltura sui versanti meridionali delle montagne e la pesca ., piccoli mestieri rurali e simili.

Lo studio dei monumenti archeologici lasciati da portatori di diverse culture archeologiche dovrebbe iniziare con i secoli Bizantino - VIII-X. la loro comparsa fu facilitata dalle migrazioni di massa durante il periodo dell'iconoclastia. In questo momento apparvero sepolcreti in lastre, nell'area della quale furono eseguite le sepolture secondo l'usanza cristiana - distese sul retro, con testa verso ovest; In alcune tombe sono state rinvenute croci pettorali. Allo stesso tempo, in tutto il territorio della Crimea meridionale apparvero insediamenti rurali e monasteri fortificati con materiali della cultura bizantina provinciale (anfore di argilla rossa a fondo rotondo, piatti bizantini biloggati - oinochoia e fiaschi dipinti, piccoli pithoi a fondo piatto, vasi vari). Successivamente, le forme delle anfore cambiano.

L'area degli insediamenti e il numero di edifici in essi contenuti sono piuttosto significativi. Sul lato terra gli insediamenti erano circondati da recinzioni larghe circa 3 m, ma sul territorio stesso le strutture erano posizionate in modo casuale. L'attrazione più famosa di quel tempo è Ayu-Dag, un villaggio situato sulla cima di una montagna boscosa. Qui furono costruiti due tipi di case: case a camera singola e pentatiste, le cui dimensioni erano il doppio delle precedenti. C'era un tempio al centro dell'insediamento.

Contemporaneamente alle basiliche rurali, di piccole dimensioni, a navata unica, nell'era dell'iconoclastia apparvero basiliche a tre navate e tre abside di dimensioni molto più grandi. L'attività di immigrazione monastica si diffuse anche nelle regioni montuose, dove apparve un gruppo significativo di monasteri rupestri, natura dello sviluppo vicino alle cosiddette “città rupestri” (Fig. 27).

Tali città sono chiamate un gruppo unico di monumenti (fortificazioni, monasteri, villaggi) situati ai piedi della penisola. La loro caratteristica sono i vari locali scavati nella roccia con scopi economici, militari, residenziali e religiosi. I resti degli edifici fuori terra sono ora ricoperti da terra e vegetazione. Gli insediamenti fortificati raggiungevano spesso dimensioni notevoli (circa 10 ettari), come era tipico di quei tempi. Parte del loro territorio era poco edificato e probabilmente aveva lo scopo di proteggere la popolazione rurale circostante durante gli attacchi o i commerci nemici.

Riso. 27. "Città delle caverne" Chufut-Kale vicino a Bakhchisarai

Due di loro - Eski-Kermen e Chufut-Kale - situati vicino a Bakhchisarai. Il primo sorse nei secoli V-VI. ed esisteva fino alla fine del XIII secolo. Le mura difensive, in pietra, erano spesse circa 2 metri ed erano adiacenti a torri scavate nelle sporgenze rocciose. La città aveva molti edifici in pietra e circa 400 grotte, oltre a chiese. Durante gli scavi furono rinvenuti strade e fosse di grano scavate nella roccia, un pozzo profondo, un sistema di approvvigionamento idrico e resti di laboratori artigianali. La popolazione era dedita all'agricoltura, all'allevamento del bestiame, alla viticoltura, all'artigianato e al commercio.

Una delle “città rupestri” era Chufut-Kale. È circondato da imponenti mura in pietra con porte ad arco. Sorse, come altri, nei secoli V-VI. Sul suo territorio sono stati scoperti numerosi complessi di grotte, un pozzo profondo e altre strutture. Successivamente i Tartari governarono una zecca e una prigione per prigionieri e ostaggi e divennero un centro di artigianato e commercio. Non lontano dalla città è stato scoperto un grande sepolcreto.

Gli insediamenti dei primi bulgari del VII-X secolo, scoperti in diverse parti della penisola, possono essere divisi in due gruppi cronologici, lo “spartiacque” tra i quali è la metà dell'VIII secolo. Gli insediamenti più antichi e tipici includono gli insediamenti Tau-Kipchak, dove gli edifici con muri in pietra erano collocati in cinque “kushama”. Ciascuno di essi comprendeva strutture simili, raggruppate due o tre insieme. La distanza tra i singoli gruppi raggiungeva i 10-25 m All'interno solo una stanza aveva il camino (cioè era residenziale), il resto svolgeva funzioni domestiche.

I Khazaro-bulgari, venuti in Taurica, portarono con sé un tipo caratteristico di alloggio: una mezza piroga con tetto a cupola. Ma, avendo conosciuto la costruzione in pietra sviluppata, iniziarono a costruire strutture fuori terra. Caratteristica di questa cerchia monumentale era anche la muratura a secco delle pareti a spina di pesce. Il complesso ceramico era costituito da anfore, vasi e coppe locali e d'importazione di vario tipo. Le ceramiche modellate nella loro massa sono realizzate su un tornio da vasaio. Scoperto un gran numero di attrezzi agricoli. Durante il secondo dei periodi menzionati, la cultura materiale nei suoi principali indicatori non ha subito cambiamenti. La prima cultura bulgara scomparve a metà del X secolo. a causa delle guerre cazaro-bizantine. Successivamente, qui iniziò a formarsi una nuova comunità etnoculturale.

Nei primi secoli del II millennio d.C., la maggior parte degli insediamenti di Taurica erano caratterizzati dalle seguenti caratteristiche: gli edifici, di regola, si trovano su terreni rocciosi o molto ripidi, inadatti alla coltivazione. La pianura alluvionale del fiume o la parte pianeggiante della valle irrigua è utilizzata solo per il giardinaggio o le colture. Questa caratteristica è anche caratteristica di Valle del Baydar, dove si registrano insediamenti ubicati attorno ad esso sui contrafforti montuosi. Sono note anche altre tipologie di insediamenti montani, i cui edifici residenziali ed economici venivano costruiti direttamente su terrazzamenti di terra con muri di contenimento o campi divisi in sezioni da recinti in pietra.

Tra gli insediamenti dei secoli XII-XIV. Esistono tre tipi principali di pianificazione, ben documentati nel tratto Laspi vicino a Yalta. Innanzitutto si tratta del villaggio di Haspio dalla struttura porosa, costituito da più di 30 terrazzamenti che scendevano fino al mare. Erano fortificati con crepides di pietra, sui quali si ergevano i muri che dividevano i terrazzamenti. Una torre residenziale, locali di servizio e una stalla per il piccolo bestiame erano adiacenti alle mura di ciascuno di questi centri. Tutti gli insediamenti utilizzavano l'acqua fornita da un sistema di approvvigionamento idrico, costruito con tubi di ceramica (Fig. 28).

Successivamente apparve un altro insediamento: Shaburla. Qui file di edifici relativamente regolari erano disposti su lunghe terrazze. Queste strutture furono costruite a notevole distanza l'una dall'altra. Grandi pithoi venivano scavati per immagazzinare l'acqua vicino ad abitazioni lontane dalle fonti. Il terzo grande insediamento - Primorskoye - si trova sul lato opposto del ruscello menzionato. Gli edifici qui furono costruiti in modo casuale (questo è dovuto al terreno) e differivano dai precedenti sotto molti aspetti. I cortili erano recintati e tra di essi correvano strade tortuose.

Le città della Crimea medievale erano ricche e ricche di monumenti. Uno di questi è Sudak (Sugdea bizantino, Soldaya italiano, Surozh antico russo), le cui mura difensive con 26 torri (costruite in tempo diverso) e un barbacane coprono le montagne su due livelli e proteggono gli accessi al porto. area totale fortezze - circa 60 ettari. Nella fase iniziale (VI - prima metà dell'VIII secolo) la città era una normale fortezza marittima, nel punto più alto della quale si trovava una guarnigione bizantina. Nelle vicinanze fu costruito un faro, che funzionò fino al XVII secolo. Accanto alle fortificazioni esisteva anche una dogana bizantina (sono stati rinvenuti più di 500 sigilli di piombo) (Fig. 29).

Il periodo cazaro (seconda metà dell'VIII-X secolo) è caratterizzato dal declino di questo centro costiero, soprattutto della sua parte portuale. Ma a metà del IX secolo. Si sta costruendo un muro difensivo, fatto di blocchi utilizzando la tipica tecnologia difensiva Khazar. E non sono stati trovati segni di sviluppo urbano di questi tempi, e le fortificazioni stesse servivano esclusivamente a proteggere i soldati.

Riso.

Riso. 29. Ricostruzione del perimetro della fortezza di Sudak (secondo I. A. Baranov)

La formazione degli isolati urbani e la creazione di un sistema unificato di strutture difensive iniziarono dopo la sconfitta del Kaganate, quando parte della Taurica divenne nuovamente parte dell'Impero bizantino. La flotta e i cantieri navali furono trasferiti a Sugdea da Kherson-Korsun. Durante questo periodo la città fu edificata con edifici a due piani e le mura difensive la divisero in cinque zone. L'elemento dominante della città rimane il castello, al quale annessa la parte aristocratica. Durante questo periodo la città raggiunge la sua massima dimensione.

La situazione peggiorò notevolmente nella seconda metà del XIII - prima metà del XIV secolo, dopo che Sugdeya divenne parte dell'ulus di Crimea dell'Orda d'Oro: le strutture difensive della Città Bassa furono completamente smantellate e al loro posto apparvero officine. La città (già Soldaya) conobbe una certa ripresa dopo essere passata sotto la giurisdizione di Genova nel 1380, ma nel 1475 fu distrutta dai Turchi.

Chersonese medievale (Kherson, Korsun) fu ereditato da Bisanzio dall'Impero Romano. Questa città, in quanto grande centro artigianale e culturale della penisola di Crimea, fungeva da mediatore dell'impero nel commercio marittimo e terrestre con la regione del Mar Nero settentrionale e la Rus' di Kiev. Il potere di Bisanzio in Taurica non era completo e, infatti, solo Chersoneso rimase qui come roccaforte nella lotta economica e politica per la regione del Mar Nero settentrionale. A sua volta, l'impero difese la città dai nomadi e da altri aggressori. La popolazione gravitava verso il Chersoneso, il che spiega l'accumulo di insediamenti agricoli, e quindi grandi terre feudali vicino alla città o nelle sue vicinanze (Fig. 30).

Un'idea di Chersonesos come città medievale è data dagli scavi nella regione orientale e sulla sponda settentrionale, dove sono state scoperte aree residenziali. Le strutture difensive (mura e torri) nel porto e in altre parti della città indicano una costante minaccia militare per i suoi abitanti. Nelle immediate vicinanze delle mura cittadine sono stati scoperti i resti di diversi edifici pubblici, grandi cisterne di una delle condutture idriche della città e terme del X secolo. Tutto ciò indica alto livello cultura dell’urbanistica e civiltà della popolazione.

La città medievale venne edificata sulle rovine di quella antica, ripetendone l'impianto regolare. È cambiata solo la disposizione delle case all'interno degli isolati, i possedimenti sono stati ricostruiti, ma la disposizione delle strade è rimasta la stessa. Nei secoli X-XII. È diventato possibile snellire notevolmente la pianificazione urbana, grazie alla quale il centro acquisisce il carattere di un insieme architettonico integrale. La strada principale correva da est a ovest; su entrambi i lati c'erano case a due piani, addossate l'una all'altra. I piani inferiori della maggior parte di essi ospitavano negozi. Le facciate, ad eccezione delle case dei proprietari più ricchi, erano progettate in modo abbastanza semplice.

Riso. 30. Maniero di Chersonesos medievale con una cappella-tomba in primo piano (ricostruzione di AL Yakobson)

L'arteria principale della città, dividendola in parti quasi uguali, era attraversata perpendicolarmente da strade trasversali, e parallele ad essa correvano quelle longitudinali. La via principale si apriva sulla piazza dove sorgeva il tempio. Su entrambi i lati si trovavano nuclei abitativi fittamente edificati, terrazzati fino al mare e al porto.

L'architettura monumentale è rappresentata a Cherson da edifici religiosi. Basiliche, chiese a cupola e piccole cappelle furono erette in quasi ogni quartiere e determinarono in gran parte l'aspetto architettonico della città. In particolare, la parte orientale di Cherson contiene la cosiddetta Basilica di Uvarov. A giudicare dalla sua posizione, dimensione e disposizione, potrebbe essere la cattedrale dove si sposarono (e anche battezzarono) il principe Vladimir Svyatoslavich e la principessa Anna. Insieme ad altri edifici sacri, questo complesso templare occupava un intero isolato.

Le forti fortificazioni non si distinguono per soluzioni architettoniche originali, sebbene siano state eseguite ad alto livello per l'epoca. Durante la costruzione furono utilizzati anche i resti di antiche strutture. Di particolare interesse è la cosiddetta Torre di Zeno, eretta sopra il porto all'estremità meridionale della linea difensiva.

Alla fine del XIII secolo. e così il fatiscente Chersonesus fu attaccato dall'Orda di Nogai e in seguito cadde gradualmente in rovina.

1. Artamonov M.I. Storia dei Khazari. Leningrado, 1962.

2. Archeologia della SSR ucraina: in 3 volumi, Kiev, 1986. Vol. 3.

3. Blifeld D.I. Antichi monumenti russi a Shestovitsa. Kiev, 1977.

4. Braichevskish M. Yu Origine della Rus'. Kiev, 1968.

5. Storia antica dell'Ucraina: in 3 volumi, Kiev, 2000. Vol. 3.

6. Antica Rus'. Città, castello, villaggio. Mosca, 1985.

7. Antica Rus'. Vita e cultura. Mosca, 1997.

8. Storia della cultura ucraina: in 5 volumi, Kiev, 2001. T.I.

9. Korzukhia G.F. Tesori russi dei secoli IX-XIII. Mosca; Leningrado, 1954.

10. Kuchera M. P. Pozzi serpentini del Medio Dnepr. Kiev, 1987.

11. Kuchera M. P. Insediamenti slavo-russi dei secoli VIII-XIII. tra San e Seversky Donets. Kiev, 1999.

12. Motsya A.P. Monumenti funebri delle terre della Russia meridionale dei secoli IX-XIII. Kiev, 1990.

13. Motsya A.P. Popolazione delle terre della Russia meridionale nei secoli IX-XIII. (Basato su materiali provenienti da necropoli). Kiev, 1993.

14. Pletneva S. A. Pecheneg, Torci e Cumani nelle steppe della Russia meridionale // Materiali e ricerche sull'archeologia dell'URSS. 1958. N. 62.

15. Pletneva S.A. Sculture in pietra polovtsiane // Raccolta di fonti archeologiche. 1974.vol. E4-2.

16. Steppe dell'Eurasia nel Medioevo. Mosca, 1981.

17. Tolochko P. Ya. Antica Kiev. Kiev, 1983.

18. Tolochko P. P. Antica città feudale russa. Kiev, 1989.

19. Fedorov-Davydov G.A. L'arte dei nomadi e l'Orda d'Oro. Mosca, 1976.

20. Yakobson A.L. Chersonesus medievale (secoli XII-XIV) // Materiali e ricerche sull'archeologia dell'URSS. 1950. N. 17.

21. Yakobson A.L. Crimea medievale. Mosca; Leningrado, 1964.


Bibliografia

1. Aibabin AI Storia etnica della prima Crimea bizantina. Simferopoli, 1999..

2. Alekseev A. Yu., Murzin V. Yu., Roma R. Chertomlyka. Kiev, 1990.

3. Alekseev V.P., Primo. A.I. Storia della società primitiva. Mosca, 1990.

4. Andrukh S.I. Scizia del Basso Danubio nel VI - inizio I secolo. AVANTI CRISTO e. Zaporozhye, 1995.

5. Anokhin V. A. Monete di antiche città della regione nordoccidentale del Mar Nero. Kiev, 1989.

6. Antichi stati della regione del Mar Nero settentrionale. Archeologia dell'URSS. Mosca, 1984.

7. Archeologia della SSR ucraina: In 3 volumi Kyiv, 1985, 1986 Vol. 1-3.

8. Archeologia della SSR ucraina: in 3 volumi, Kiev, 1971. Vol. 1-3.

9. Archeologia. 1993. N. 3 (al centenario della scoperta della cultura tripilliana).

10. Baran V.D. Antichi slavi. Kiev, 1998..

11. Baran V.D., Kozak D.II., Terpilovsky R.V. Origine degli slavi. Kiev, 1991.

12. Berezanskaya S. S. Ucraina settentrionale nell'età del bronzo. Kiev, 1982.

13. Berezanskaya S. S., Otroshchenko V. V., Cherednichenko N. I., Sharafutdinova I. N. Culture dell'età del bronzo sul territorio dell'Ucraina. Kiev, 1986.

14. Berezanskaya S. S., Tsvek E. V., Klochko V. I., Lyashko S. N. Artigianato del Calcolitico - Età del bronzo in Ucraina. Kiev, 1994.

15. Bessonova S.S. Idee religiose degli Sciti. Kiev, 1983.

16. Bessonova S. S., Skory S. A. Insediamento Motroninsky dell'era scitica. Kiev, 2001.

17. Blifeld D. Antichi monumenti russi a Shestovitsa. Kiev, 1977.

18. Bolgov N. N. Declino dell'antico Bosforo. Belgorod, 1966.

19. Bongard-Levin G. M., Grantovsky E. A. Ecco la Scizia prima dell'India. Mosca, 1983.

20. Braichevskij M.Yu. Origine della Rus'. Kiev, 1968.

21. Cultura della catacomba di Bratchenko S. N. Donetsk della fase iniziale. Lugansk, 2001.

22. Bunyatyan K. P., rimbomba V. Yu., Simonenko A. V. All'alba della storia. Kiev, 1998..

23. Vonchugov V.P. Cultura Belozersk nella regione nordoccidentale del Mar Nero. Kiev, 1990.

24. Grande Scizia: libro di testo. Kiev; Zaporozhye, 2002.

25. Vinogradov Yu. G. Storia politica della polis di Olnine del VII-I secolo. prima che io. e. Mosca. 1.989.

26. Vinokur I. S., carri D. Ya. Archeologia dell'Ucraina. Kiev, 1994.

27. Vysotskaya T. I. Tardi Sciti nella Crimea sud-occidentale. Kiev, 1972.

28. Erodoto. Storie. Traduzione di A. A. Belenky. Kiev, 1993.

29. stirato V. N. Problemi del Paleolitico inferiore dell'Europa orientale. Kiev, 1976.

30. Gladkikh N.I. Interpretazione storica del tardo Paleolitico. Kiev, 1991.

31. Goryunov E. A. Prime fasi della storia degli slavi della riva sinistra del Dnepr. Leningrado, 1981.

32. Grakov B. N. Sciti. Mosca, 1971.

33. Storia antica dell'Ucraina: in 3 volumi, Kiev, 1997-2000 Vol. 1-3.

34. Storia antica dell'Ucraina: libro di testo: in 2 libri. Kiev, 1994. Libro. 12.

35. Datienko VN Neolitico dell'Ucraina. Kiev, 1969.

36. Antica Rus'. Vita e cultura. Mosca, 1997.

37. Antica Rus'. Città, castello, villaggio. Mosca, 1985.

38. Dumelil J. Sciti e Nart. Mosca, 1990.

39. Storia etnica dell'antica Ucraina. Kiev, 2000.

40. Zaitsev Yu.P. Scita Napoli (II secolo a.C. - III secolo d.C.). Simferopoli, 2003.

41. Zaliznyak L. L. Cacciatori di renne della Polesie ucraina dell'era paleolitica finale. Kiev, 1989.

42. Zaliznyak L. L. Il passato più antico dell'Ucraina. Kiev, 1997.

43. Zaliznyak L. L. Preistoria dell'Ucraina X-V mille a.C. e. Kiev, 1998..

44. Zaliznyak L. L. Storia iniziale dell'Ucraina. Kiev, 1999.

45. Zbenovich V. G. Fase iniziale della cultura tripilliana sul territorio dell'Ucraina. Kiev, 1989.

46. ​​​​Zubar V. M., Lineva E. A., Son N. A. Mondo antico Regione settentrionale del Mar Nero. Kiev, 1999.

47. Zubar V. M. Ponto settentrionale e Impero Romano. Kiev, 1998..

48. Zubar V. M. Tavrica e l'Impero Romano. Kiev, 2004.

49. Zubar V. M., Rusyaev A. S. Sulle rive del Bosforo Cimmero. Kiev, 2004.

50. Zubar V. M., Figlio N. A. Greci e romani nella regione del Basso Dniester. Kiev, 1996..

51. Zubar V. M., Soronan S. B. Alle origini del cristianesimo nella Taurica sudoccidentale: epoca e fede. Kiev, 2005.

52. Ivanchik A. I. Cimmeri. Mosca, 1996. Ilyinskaya V. A., Terenozhkin A. I. Scizia VII-IV secoli. AVANTI CRISTO e. Kiev, 1983.

53. Storia della società primitiva: in 2 volumi, Mosca, 1983, vol. I.

54. Storia della cultura ucraina: in 5 volumi, Kiev, 2001. Vol. I.

55. Karyshkovsky P. A., Kleiman I. B. Città antica Tyra. Kiev, 1985.

56. Clark G. Europa preistorica. Mosca, 1953.

57. Kovpanenko G. T. Tumuli del primo periodo scitico nel bacino del fiume. Ros. Kiev, 1981.

58. Kovpanenko G. T., Bessonova S. S., Skory S.A. Monumenti dell'era scitica della riva destra della steppa-foresta del Dnepr. Kiev, 1982.

59. Kozak D. N. Storia etnoculturale di Volyn (I secolo a.C. - IV secolo d.C.). Kiev, 1992.

60. Kolesnikov A.G. Trilol Society of the Middle Dnieper (esperienza di ricostruzioni sociali in archeologia). Kiev, 1993.

61. Kolosov Yu. G., Stepanchuk V. N., Chabai V. P. Paleolitico antico della Crimea. Kiev, 1993.

62. Conductorova T. S. Antropologia dell'antica popolazione dell'Ucraina. Mosca, 1972.

63. Krapivina VV Olvia. Cultura materiale I-IV secolo. AVANTI CRISTO e. Kiev, 1993.

64. Cultura e marchi di Chris X. I. Kyzyl-Koba. Mosca, 1981.

65. Kruts V. A. Monumenti del tardo Tripolie della regione del Medio Dnepr. Kiev, 1977.

66. Cultura Krushelnitskaya L. Chernolesskaya della Transnistria centrale. Leopoli, 1998..

67. Kryzhitsky S. D. Architettura degli antichi stati della regione del Mar Nero settentrionale. Kiev, 1993.

68. Kryzhitsky S. D., Leipunskaya I. A. Olvia (scavi, storia, cultura). Nikolaev, nel 1997.

69. Kuklina IV Etnografia della Scizia secondo fonti antiche. Leningrado, 1985.

70. Kuchera M. P. Pozzi serpentini del Medio Dnepr. Kiev, 1987.

71. Kuchera M. P. Insediamenti slavo-russi dei secoli VIII-XIII. tra San e Seversky Donets. Kiev, 1999.

72. Lapin V.V. Colonizzazione greca della regione settentrionale del Mar Nero. Kiev, 1966.

73. Magomedov B.V. Cultura Chernyakhovskaya. Il problema dell'etnia. Lublino, nel 2001.

74. Cimitero di Makarenko N. A. Mariupol. Kiev, 1933.

75. Cultura Maksimov E.V. Zarubinets sul territorio della SSR ucraina. Kiev, 1982.

76. Mantsevich A. L. Solokha Kurgan. Leningrado, 1987.

77. Maslennikov A. A. Antiche strutture difensive del confine in terra della Crimea orientale. Mosca, 2003.

78. Mikheev V.K., Sh. BA Archeologia dell'età del ferro dell'Europa orientale: libro di testo. Charkov, 2000.

79. Moshevskij M. Steppa scitica. Kiev, 1983.

80. Mozolevskij M. Tolstaya Mogila. Kiev, 1979.

81. Mongait A.L. Archeologia dell'Europa occidentale: in 2 volumi, Mosca, 1974. Vol. 1,2.

82. Motsya A.P. Monumenti funebri delle terre della Russia meridionale dei secoli IX-XIII. Kiev, 1990.

83. Motsya A.P. Popolazione delle terre della Russia meridionale dei secoli IX-XIII. (Basato su materiali provenienti da necropoli). Kiev, 1993.

84. Murzin V.Yu. Origine degli Sciti: le fasi principali della formazione dell'etnia scita. Kiev, 1990.

85. Nuzhny D. Yu. Sviluppo della tecnologia microlitica nell'età della pietra. Kiev, 1992.

86. Oblomsky A. M. Dnepr foresta-steppa riva sinistra in epoca tardo romana e unna. Mosca, 2002.

87. Oblomsky A. M., Terpilovsky R. V. Medio Dnepr e riva sinistra del Dnepr nei primi secoli della nostra era. Mosca, 1991.

88. Otroshchenko V.V. Problemi di periodizzazione delle culture dell'età del bronzo medio e tardo nel sud dell'Europa orientale (confronti culturale-stratigrafici). Kiev, 2001.

89. Okhotnikov S. B. Basso Dniester nei secoli VI-V. AVANTI CRISTO e. Kiev, 1990.

90. Pavlenko Yu.V. Storia dell'antica Rus' nel contesto globale. Kiev, 1994.

91. Pidoplichko I. G. Abitazioni del tardo Paleolitico provenienti da ossa di mammut in Ucraina. Kiev, 1969.

92. Pletneva S. A. Ecco un nomade nelle città // WE A. 1967. N. 142.

93. Plutarco. Biografie comparate. Kiev, 1991.

94. Polyn S.V. Ecco la Scizia in Sarmatia. Kiev, 1992.

95. Prikhodnyuk A. N. Popolazione della steppa dell'Ucraina e degli slavi orientali (seconda metà del I millennio I. E.). Kiev; Černivci, 2001.

96. Raevskij D. S. Modello del mondo della cultura scitica. Mosca, 1985.

97. Rostovtsev M.I. Scizia e Bosforo. Leningrado, 1925.

98. Rusanova I. P. Antichità slave dei secoli V-VII. Mosca, 1976.

99. Rusyaev A. S. Religione e culti dell'antica Olbia. Kiev, 1992.

100. Rybakov B. A. Herodotova Scizia. Mosca, 1979.

101. Ryndina N.V., Degtyareva A.D. Calcolitico ed età del bronzo: libro di testo. Mosca, 2002.

102. Samoilova T. L. Tiro nei secoli VI-I. prima che io. e. Kiev, 1988.

104. Sveshnikov I.K. Cultura delle anfore globulari. Raccolta di fonti archeologiche. Mosca, 1983. Edizione. V.1-3.

105. Szegeda S.P. Fondamenti di antropologia. Kiev, 1995.

106. Sedov V.V. Slavi orientali nei secoli VI-XIII. - Archeologia dell'URSS. Mosca, 1982.

107. Simonenko A.V. Sarmati di Tavria. Kiev, 1993.

108. Simonenko A.V., Lobay B.I. Sarmati della regione nordoccidentale del Mar Nero nel I secolo. N. e. Kiev, 1991.

109. Sciti: lettore / comp. T. N. Kuznetsova. Mosca, 1992.

110. Skrzhinskaya M.V. Folklore e letteratura dell'antica Grecia nella regione del Mar Nero settentrionale. Kiev, 1991.

111. Slavi dell'Europa sudorientale nel periodo pre-statale. Kiev, 1990.

112. Sogno di N. A. Tiro di epoca romana. Kiev, 1993.

113. Sorochan S. B., Zubar V. M., Marchenko L. V. Vita e morte di Chersoneso. Charkov, 2001.

114. Sorochan S. B., Zubar V. M., Marchenko L. V. Khersones - Kherson - Korsun. Kiev, 2003.

115. Stanko V. N. Pacifico. Problemi delle steppe mesolitiche della regione settentrionale del Mar Nero. Kiev, 1982.

116. Stanko V.I., Gladkikh N., Szegeda S.P. Storia della società primitiva. Kiev, 1999.

117. tagli di capelli A. S. Etnonimia di Erodoto Scizia. Kiev, 1988.

118. Telegin D. Ya. Cimiteri neolitici del tipo Mariupol. Kiev, 1991.

119. Telegin D.Ya., Nechitailo A.L., Potekhina I.D., Panchenko Yu.V. Culture Srednostogovskaya e Novodanilovskaya dell'eneolitico della regione dell'Azov-Mar Nero. Lugansk, 2001.

120. Terenozhkin A.I., Mozolevsky B.N. Tumulo di Melitopol. Kiev, 1988.

121. Terpilovsky R.V., Abashina N.S. Monumenti della cultura di Kiev. Raccolta di fonti archeologiche. Kiev, 1992.

122. Toynbee A.D. Studio della storia: In 2 volumi. Kyiv, 1992. Vol. 1,2.

123. Tolochko P.P. Antica città feudale russa. Kiev, 1989.

124. Tolochko P. P. Antica Kiev. Kiev, 1983.

125. Tretyakov P. N. Sulle orme delle antiche tribù slave. Leningrado. Millenovecentottantadue.

126. Trubachev O. N. Nomi dei fiumi della riva destra dell'Ucraina. Mosca, 1968.

127. Fedorov-Davydov G.A. L'arte dei nomadi e l'Orda d'Oro. Mosca, 1976.

128. Khazanov A. M. Storia sociale degli Sciti. Mosca, 1975.

129. Tauride del Chersoneso a metà del I secolo. AVANTI CRISTO e. - VI secolo E. e. Charkov, 2004.

130. Khrisaifova E. I., Perevozchikov I. V. Antropologia. Mosca, 1991.

131. Chernenko E. V. Guerra scita-persiana. Kiev, 1984.

132. Chernenko E. V. Arcieri sciti. Kiev, 1981.

133. Shovkoplyas I. G. Fondamenti di archeologia. Kiev, 1971.

134. Insediamento di Shramko B. A. Velsk dell'era scitica (città di Gelon). Kiev, 1987.

135. Cultura Shchepinsky A. A. Kemi-Oba. Zaporozhye, 2002.

136. Shchukin M. B. A cavallo dell'epoca. San Pietroburgo, 1994.

137. Calcolitico dell'URSS. Archeologia dell'URSS. Mosca, 1982.

138. Mappa etnoculturale del territorio della SSR ucraina nel I millennio d.C. e. Kiev, 1985.

139. Yakobson A. L. Crimea medievale. Mosca; Leningrado, 1964.

la costa meridionale della Crimea- riserva storica e archeologica. Qui sono stati conservati monumenti di formazioni socio-economiche, epoche storiche della Crimea e culture di popoli. Le loro prime descrizioni furono compilate da P. S. Pallas (1793) e dall'accademico P. I. Keppin (1837). Le prime tracce di esistenza Costa sud le persone risalgono al Paleolitico - l'età della pietra antica: gli strumenti di selce trovati nella regione di Gurzuf, vicino al villaggio di Partizanskoye, hanno più di 30mila anni. Le persone a quel tempo vivevano in caverne, sotto sporgenze rocciose, ed erano impegnate nella caccia al rastrellamento. Insediamenti dell'era neolitica (VIII-III millennio aC) furono esplorati nella regione di Gurzuf e sull'Ai-Petrinskaya Yayla, sulla cima del monte At-Bash vicino a Simeiz; Strumenti di pietra di questo periodo furono scoperti anche entro i confini della moderna Yalta. Due insediamenti di periodi successivi - la prima e la tarda età del bronzo - furono scoperti sul monte Koshka, i resti di insediamenti eneolitici furono scoperti vicino a Oreanda. Le principali occupazioni delle persone divennero l'agricoltura primitiva, l'allevamento del bestiame e vari mestieri; la caccia ora gioca un ruolo di supporto. Nel primo millennio a.C. la parte costiera e montuosa della Crimea era occupata dai Tauri, sulla cui origine esistono diverse ipotesi. A cavallo tra l'età del bronzo e quella del ferro, la cultura del Toro si formò e si sviluppò durante l'età del ferro. Le cronache sui Tauri furono scritte da storici antichi, il più dettagliato dei quali fu il "padre della storia" Erodoto. Afferma che i Tauri erano impegnati nell'agricoltura, nell'allevamento del bestiame e nelle zone costiere: nella pesca, nella zappatura e nella caccia. Gli scavi ci hanno mostrato che venivano usati non solo strumenti di metallo (bronzo), ma anche, di regola, strumenti di pietra. Avevano già mestieri abbastanza sviluppati: filatura, tessitura, lavorazione delle ossa, del legno, dei metalli e della pietra, ma soprattutto della ceramica. La maggior parte dei famosi monumenti del Toro sulla costa risalgono al VI-V secolo. AVANTI CRISTO e. Questi sono i resti di insediamenti e rifugi costruiti su scogliere costiere inaccessibili. Gli insediamenti più grandi si trovano a Capo Ai-Todor, sui monti Ayu-Dag e Koshka. L'insediamento sul Monte Gatto è ampiamente conosciuto ed è stato descritto più volte. Nel 1950 e nel 1955 Qui condussero degli scavi l'archeologo P.N. Shultz, che guidò la spedizione Tauro-Scita in Crimea. L'insediamento, con una superficie di circa 1,5 ettari, situato sulla sommità del monte Koshka, un tempo era protetto da un muro difensivo (lungo 100 m, largo 2 m, alto 3 m), alla base del quale si trovava un muratura ciclopica di grandi blocchi di pietra. Le mura furono ricostruite e riparate nel Medioevo, ma P. N. Schultz fa risalire il primo periodo di costruzione alla seconda metà del I millennio a.C. e. All'interno dell'insediamento erano presenti abitazioni e annessi. I più antichi risalgono alla metà del I millennio a.C. e. Nel sito sono stati rinvenuti una varietà di oggetti domestici: ceramiche di tipo Tav, fusaiole di argilla, macine per grano, platine, aghi d'osso, frammenti di asce di pietra e martelli. Ci sono anche molte ossa di animali qui. Sono stati rinvenuti anche materiali medievali: frammenti di vasi, anfore e tegole in argilla rossa smaltata. Nei pressi dell'insediamento sono presenti strutture sepolcrali megalitiche dei Tauri. Questi sepolcreti, conosciuti come dolmen, o scatole di pietra, erano costituiti da quattro enormi lastre di pietra, poste sul bordo e coperte da una quinta: una copertura. Le cassette di pietra venivano utilizzate principalmente per le sepolture di gruppo. Sul monte Koshka, in un boschetto di ginepri, gli archeologi hanno esaminato circa 50 scatole di pietra del VI-V secolo. AVANTI CRISTO e. La maggior parte di loro sono fatiscenti. Gli scavi della necropoli del Tauro furono effettuati da A. M. Vasnetsov (1907), P. N. Shultz (1950). I primi scavi di cassette di pietra conosciuti in letteratura sulla costa meridionale della Crimea (ad Alupka) risalgono al 1863. Sono stati trovati nel territorio di Yalta alla fine del XIX secolo. sulla collina Polikurovsky, nel parco Mordvinov, nella dacia “Kwisisan” del dottor Weber. I cimiteri del Toro sono stati scavati a Capo Ai-Todor, nella zona di Gaspra, Oreanda. Il più “occidentale” dei dolmen censiti è stato trovato sul pendio dello yayla tra Kikeneiz (oggi Opolznevoe) e il mare. Nel 1905, A. L. Berthier-Delagarde scoprì nella periferia nordoccidentale di Yalta, vicino a un ruscello di montagna (tratto Selim-Bek), l'unico santuario aperto della dea Vergine del tardo Tauro sulla costa (fine I secolo a.C. - metà del IV secolo d.C.) .

Tra gli oggetti sacrificali c'erano ossa di animali selvatici e domestici, statuette della Vergine (da quelle più primitive a quelle realizzate ad imitazione di quelle antiche), monete di Chersoneso, Panticapaeum e città del Mediterraneo. Il santuario risale al III secolo. AVANTI CRISTO e. - III secolo N. e., scoperto dall'archeologo N.G. Novichenkova sulla cosiddetta sella Gurzuf nel 1918, durante la costruzione del gasdotto Yalta-Alushta lungo la catena principale delle montagne di Crimea. Furono fatti sacrifici a vari dei: Vergine, Artemide, Iside, Poseidone, Hermes. Tra i numerosi reperti figurano utensili metallici, strumenti medici, attrezzature per la pesca e monete antiche provenienti da varie città. Alcuni ritrovati (monete, statuette di divinità) erano unici. Negli anni '60 del I secolo. N. e. L'insediamento centrale del Toro su Capo Ai-Todor fu occupato dai romani che arrivarono da Chersoneso. Rimasero qui fino alla metà del III secolo. La fortezza romana di Charax fungeva da roccaforte strategica sulla costa meridionale della Crimea; ospitò le guerre delle legioni I italica e XI Claudia, dirette da Chersoneso. La parte più elevata del promontorio, con una superficie di 2,5 ettari, è circondata da un semianello della cinta muraria difensiva superiore, lunga circa 380 m, in più punti distrutta, mentre di quella inferiore si sono conservati resti insignificanti. Sia i semicerchi di mura che le ripide scogliere a picco sul mare rendevano la fortezza quasi inespugnabile. Al centro della fortificazione (in questo luogo c'è un faro) c'era una torre di osservazione e segnalazione, dalla quale la costa era visibile fino ad Ayu-Dag e al monte Koshka. Vicino alla cintura difensiva interna c'erano magazzini per le munizioni e un serbatoio di riserva: un ninfeo, un tempo circondato da statue di marmo bianco. A sud-est del ninfeo, ai piedi del sito del moderno faro, sono state scavate le terme romane con riscaldamento centralizzato. Sono stati conservati i resti delle fondamenta di un edificio piuttosto grande (lunghezza - 24,66 m, larghezza massima - 14,85 m), che aveva una pianta rettangolare. In totale furono costruite 8 stanze in tempi diversi, dalla seconda metà del I alla prima metà del III secolo. ANNO DOMINI Il materiale da costruzione era pietra calcarea piccola e densa. Adiacente alle terme si trovava un complesso di edifici per gli esercizi ginnici, la cosiddetta palestra. Interessanti i resti di due templi. Il tempio romano sorgeva vicino alle mura della fortezza (il territorio occupato dal sanatorio “Perla”), e il tempio in onore della dea Vergine, venerata dai Tauri, sorgeva su una rupe dietro il muro esterno (oggi parco di il sanatorio “Dnepr”) Qui c'era anche un cimitero, il che indica che Dopo che i Romani abbandonarono la fortezza, il villaggio vicino ad essa continuò ad esistere nella prima metà del IV secolo. La fortezza di Charax è un eccezionale monumento dell'epoca tardo romana. Ricercato da oltre 100 anni. È stato studiato da P.I. Keppin, M.I. Rostovtsev, V. N. Dyakov, V. D. Blavatsky. Durante gli scavi degli ultimi anni (condotti a partire dal 1977), è stato individuato un secondo ninfeo e sono state rinvenute sepolture in anfore. Una scoperta sensazionale furono i frammenti di una lastra di marmo con i nomi e i titoli degli imperatori romani. Nel VI secolo. Le coste orientali e meridionali della Crimea erano sotto Bisanzio, il suo avamposto in Crimea era Chersonesos. Per difendere i confini, l'imperatore bizantino Giustiniano I costruì una fortezza ad Alushta (Aluston) e Gurzufa (Gorzuvit). La fortezza Gorzuvitskaya si trovava su una ripida sporgenza rocciosa vicino al mare: la scogliera Dzhenevez-Kaya. La prima menzione che ci è pervenuta è contenuta nel trattato “Sugli edifici” dello storico bizantino Procopio di Cesarea (VI secolo). Gli scavi archeologici hanno confermato che la fortezza ebbe una preistoria difficile: un vasto sito eneolitico fu bloccato da un insediamento di Tauri, e sul sito dell'insediamento nel I secolo d.C. fu localizzato un sepolcreto. Le fondamenta dei primi edifici della fortezza (VI secolo) furono gettate sopra il cimitero e distrutte. Nell'VIII secolo fu distrutto dai Cazari. Restaurato nei secoli X - XIV e nei secoli XIV - XV. ricostruita dai genovesi, la fortezza perì definitivamente sotto l'attacco dei turchi ottomani nel 1475. Grazie a scavi che durano quasi cento anni, è stato possibile studiare i sepolcreti medievali della costa meridionale della Crimea: in il tratto Balgota (vicino alla fortezza di Gurzuf), nella zona di AYu-Dag, a Suuk-SU (territorio di Artek), nel tratto Gugush vicino ad Ai-Danil. Tra gli oggetti scoperti dagli archeologi ci sono molti gioielli in metallo: spille a “dito” del VI-VII secolo. braccialetti, placche cucite, massicce chiusure per cinture V - VII secoli. ecc., accostando motivi vegetali, zoomorfi, antropomorfi con inserti geometrici in vetro colorato o gemme. Nei secoli VIII-X. Sulla costa meridionale della Crimea, per proteggersi dai nomadi che governavano le steppe, furono create piccole fortificazioni: gli isar, dove in caso di pericolo si rifugiavano i residenti degli insediamenti vicini. Queste fortificazioni, solitamente di piccole dimensioni, servivano esclusivamente come rifugi: non avevano fortificazioni militari, di solito solo mura e occasionalmente torri. Quasi tutti gli isar sono monumenti a più strati: contengono tracce di attività umana di diversi periodi storici. Per molto tempo esistevano una fortezza a Gurzuf e un insediamento ad Artek (secoli VI - XI), la fortificazione Oreanda-Isar (secoli VIII - XI), una fortificazione sul Capo della Santissima Trinità (secoli VIII - XV), una fortificazione sulla roccia Panea a Simeiz (secoli VIII - XV). Qui, a Panea, sono conservati i resti di un muro difensivo e di due torri di epoca genovese, ma durante gli scavi si è scoperto che la roccia veniva utilizzata per insediamenti già nei primi secoli della nostra era. Sulla roccia stessa c'erano i resti di un tempio del IX-X secolo. con mosaici colorati e sapientemente eseguiti (un pavone che becca l'uva che cresce da una ciotola), e vicino alla roccia si trovava una cripta sotterranea contenente 245 oggetti domestici e decorazioni in vetro, pietra, legno e metallo, tipiche dei sepolcreti dei La Crimea e il Caucaso settentrionale a quel tempo. Nei secoli XIV-XV. una parte significativa della costa meridionale era di proprietà dei genovesi. In italiano mappe geografiche appare per la prima volta località Yalta si chiamava Jalita, Kaulita, Etalita. Alupka sulle mappe dei possedimenti genovesi era elencato come un piccolo molo per navi militari - Lupiko. Il dominio di Genova sulla costa era limitato e contenuto dal principato cristiano indipendente di Teodoro (Mangup), che manteneva stretti legami con lo stato moscovita. Nel 1475, la costa meridionale della Crimea fu conquistata dai turchi ottomani. Al momento dell'annessione della Crimea alla Russia (1783), la popolazione della costa meridionale della Crimea si era stabilita e occupava tutte le valli migliori, convenienti per l'agricoltura e vicine alle fonti d'acqua e ai fiumi di montagna. A causa dello sviluppo edilizio e del territorio costiero meridionale, che si intensificò soprattutto nella prima metà del XIX secolo, molti monumenti andarono perduti. Da allora sono state effettuate esplorazioni e scavi archeologici, grazie ai quali sono state individuate strutture antiche e medievali.

Archeologia della Crimea

Sulle sponde settentrionali del Mar Nero, in particolare in Crimea, fin dall'antichità si incrociavano strade terrestri e marittime. Qui i percorsi della storia millenaria dell'umanità si intrecciano in modo intricato, qui si formarono varie tribù e popoli, stabilirono i loro campi nomadi, si stabilirono e si mescolarono. Non è un caso che ci siano così tanti siti archeologici in Crimea. A causa dell'abbondanza e della diversità dei monumenti della cultura materiale, la Crimea può fungere da sorta di laboratorio per studiare le condizioni di vita umana nelle diverse fasi del suo sviluppo.

Sono noti molti reperti delle tracce dell'uomo primitivo sulla costa meridionale. Si tratta di strumenti primitivi di selce, campi di caccia e siti di grotte di popoli del Paleolitico, Mesolitico e Neolitico, cimiteri di Gaspra, Monti Koshka vicino a Simeiz e altri risalenti alla prima età del ferro. I siti e gli insediamenti umani più antichi rinvenuti in terra di Crimea risalgono al IV-III millennio a.C. Il territorio della penisola era allora abitato da tribù delle quattro principali culture dell'epoca: Yamnaya, Kemiobin, Catacomb e Srubnaya. Le tribù delle culture Yamnaya, Catacombe e Srubnaya prendono il nome dal tipo di tombe che hanno lasciato: semplici fosse, catacombe, case di tronchi. Per quanto riguarda i Kemi-Obin, hanno ricevuto il loro nome convenzionale dal tumulo Kemi-Oba scavato nel 1957 (vicino a Belogorsk). I tumuli sono un fenomeno molto caratteristico per la pianura russa meridionale, Taman, il Caucaso settentrionale, la regione del Basso Volga e la Crimea. In Crimea, il maggior numero di tumuli è noto nella penisola di Kerch e Tarkhankut. Ce ne sono molti nella parte centrale della penisola, così come ai piedi.

Fin dall'antichità i tumuli erano luoghi di sepoltura e consistevano in un tumulo emisferico di terra e pietra. Allo stesso tempo, fungevano da posti di guardia e di osservazione, segnali stradali e punti di riferimento. Il tumulo Kemi-Oba era costituito da due piccoli tumuli. Sotto ciascuno di questi tumuli primari, gli scavi hanno rivelato strutture in pietra. Uno di questi è di forma emisferica, l'altro è alto 2 me ha un diametro di 5 m ed è a forma di cono. Sotto entrambe le strutture si trovavano grandi cestini funerari realizzati con spessi tronchi di quercia accuratamente montati e lavorati con strumenti in pietra. Gli archeologi hanno stabilito che questa sepoltura risale alla fine del III millennio a.C.

Interessante anche dal punto di vista architettonico un altro monumento della stessa cultura: il tumulo Kurban Bayram, scavato vicino a Krasnoperekopsk. Il tumulo raggiungeva i 6 metri di altezza e i 53 metri di diametro. Gli scavi hanno dimostrato che il tumulo era il luogo di sepoltura del nobile "Kemi-Obin", il capo della tribù, nella prima età del bronzo - circa 4mila anni fa. Sulle cime dei tumuli di epoche successive c'erano spesso statue - le cosiddette "donne" di pietra. I ricchi tumuli del periodo scitico sulla penisola di Kerch divennero famosi in tutto il mondo per le loro notevoli cripte in pietra e terra dalle forme più diverse. Queste sono opere davvero sorprendenti di architettura e arte antica. Un interessante tumulo fu scavato nel 1960 vicino a Evpatoria: i suoi “pavimenti” sono rivestiti con grandi lastre di pietra.

Su un piccolo tumulo di Kemiobin vicino al villaggio di Kazanka vicino a Bakhchisarai c'era una stele antropomorfa (somigliante a una figura umana). I tumuli dei tumuli successivi (2,5-2mila anni a.C.) erano rivestiti di pietre o legno, erano rivestiti con conchiglie di pietra, indossavano larghe cinture di argilla colorata ed erano circondati da profondi fossati. Le loro cime erano spesso coronate da grandi pietre verticali: menhir, sculture primitive di figure umane. Queste grandi lastre di pietra, scolpite a forma di figura umana, in cui sono evidenziate la testa, le spalle e la cintura, rappresentarono il primo tentativo di creare un'immagine umana nell'arte monumentale della regione del Mar Nero alla fine del sec. III millennio a.C. I segni e le immagini più antichi rinvenuti sulla penisola risalgono alla fine del IV millennio a.C. Nel 1935, sulla riva destra del fiume Kacha, sul pendio di Tash-Air, gli archeologi scoprirono pitture rupestri che si estendevano in una striscia di dieci metri fino a ½ m di larghezza, sebbene questi disegni risultassero gravemente distrutti dalla natura, ciò che restava di essi, oltre a macchie informi, erano tre gruppi di immagini di 35 figure. Questa documentazione unica di eventi della vita della tribù che vive nella valle di Kachi risale a non meno di 4,5 mila anni. Questi disegni, scolpiti su pietra e colorati con ocra e succo vegetale, raffigurano figure di persone armate e disarmate, animali, carri...

Gli antichi Kemi-Obin lasciarono un monumento che testimonia la natura della loro occupazione: immagini di vari attrezzi agricoli e una squadra di buoi. Questa è l'unica storia sull'agricoltura dell'età del bronzo che è sopravvissuta fino ad oggi su una grande lastra di calcare trovata a 3 km da Simferopoli. La sua lunghezza è di 107 cm, larghezza 70 e spessore 15 cm Una caratteristica del rito funebre di Kemiobin non può essere ignorata. I Kemi-Obin, seppellendo i loro morti in cassette di pietra o di legno, spesso dipingevano le pareti interne delle tombe con motivi geometrici applicati con vernice rossa, nera e bianca.

Il popolo più antico dopo la fine della cultura Kemiobin che abitava la Crimea e tramandava il suo nome nei secoli sono i Cimmeri: vivevano qui a cavallo tra il II e il I millennio a.C. e ha lasciato molti monumenti. L'antica tradizione chiama i Tauri i principali abitanti della montuosa Crimea. I resti dei rifugi fortificati e degli edifici residenziali dei Tauri, le loro tombe (cromlech) - recinti ad anello costituiti da pietre poste verticalmente - sono sopravvissuti e sono stati studiati fino ad oggi. Il materiale archeologico accumulato ha portato all'identificazione di una cultura speciale chiamata Kizilkobinskaya - dal luogo dei primi ritrovamenti nell'area delle Grotte Rosse - Kizil-Koba. I suoi portatori vivevano nello stesso luogo dei Tauri - ai piedi delle colline, più o meno nello stesso periodo - durante il I millennio a.C. Erano impegnati nell'agricoltura e nella transumanza. Tuttavia, c'erano differenze significative nella cultura di questi popoli: ad esempio, tra i Kizil-Koba, la ceramica era decorata con motivi geometrici, mentre tra i Tauriani era assente. Anche i riti funebri furono diversi. I Tauri seppellivano i loro morti, a giudicare dai sepolcreti rinvenuti, in piccoli tumuli, in tombe tipo catacomba, in posizione distesa sulla schiena, con la testa rivolta a ovest; il secondo - in cassette di pietra, cosparse di terra, in posizione accovacciata su un fianco, con la testa solitamente rivolta ad est. Nelle tombe di entrambi gli archeologi hanno trovato vari strumenti, principalmente pietra e ossa, perché a quel tempo le persone erano ancora povere di metalli. Tuttavia, sono stati trovati gioielli fusi in bronzo. I prodotti in ferro erano molto rari.

Le fortificazioni del Toro rinvenute si distinguono per la loro spiccata originalità: muri di pietre non lavorate, ammucchiate a secco, talvolta con sporgenze di torri senza camere interne, confinano con le rocce, formando un tutt'uno con il paesaggio montano. Nella prima metà del V secolo a.C. Due stati greci indipendenti emergono sulle rive del Mar Nero. Una di queste è una repubblica democratica proprietaria di schiavi: Chersonese (penisola) Tauride, che comprendeva le terre della Crimea occidentale (Kerkinitida - Evpatoria, Kalos-Limeni - Mar Nero). Chersonesos è nascosto dietro potenti mura di pietra. Fu fondata sul sito di un insediamento del Toro dai greci di Eraclea Ponto. L'altro è lo stato autocratico del Bosforo, la cui capitale era Panticapaeum ("la via del pesce"). L'acropoli di questa città si trovava sul monte Mitridate e gli archeologi nelle vicinanze hanno scavato i famosi tumuli di Melek-Chesmensky e Tsarsky. All'interno di questi tumuli sono state scoperte cripte di pietra, monumenti unici dell'architettura del Bosforo.

Sotto il potente assalto degli Unni nel IV secolo d.C., i Goti, che allora occupavano l'intera steppa della Crimea, furono costretti a partire per le regioni montuose della Crimea, dove si mescolarono gradualmente con i discendenti dei Tauro-Sciti. I monumenti storici di quel periodo includono le cosiddette "città rupestri" situate nella regione di Bakhchisarai e nell'area di Sebastopoli. Le “città rupestri” sono facilmente accessibili da Bakhchisarai. I loro nomi originali sono stati dimenticati, le loro rovine sono state ricoperte di terra e ricoperte di foresta, e solo le grotte, i templi, le scale e i pozzi scavati nella pietra calcarea oggi resistono fermamente all'azione del tempo che tutto distrugge. Le grotte misteriosamente spalancate sul bordo superiore delle scogliere calcaree sono un segno spettacolare, memorabile, ma essenzialmente puramente esterno, che univa meccanicamente gli insediamenti dell'inizio del millennio e del Medioevo. Tra questi predominano le fortificazioni di piccole dimensioni: fortezze-castelli feudali: Bakala, Tepe-Kermen, Kyz-Kule, Kalamita, fortezza di Suren; Ciò include anche i monasteri: Uspensky, Shuldan, Chelter.

Quindi, abbiamo conosciuto alcuni materiali provenienti da scavi e ricerche archeologiche. Questi, ovviamente, non sono tutti i segreti che tumuli, siti antichi, tombe e città rupestri hanno rivelato agli archeologi. Ogni nuova scoperta aggiunge un tocco in più, un fatto in più alla storia dell'umanità. Penisola di Crimea, in un'espressione figurata, è “un museo naturale che custodisce i segreti di migliaia di anni”. E oggi c'è ancora Tavrida, la sua storia non è stata completamente studiata. E oggi la Crimea può ancora essere chiamata terra incognita ( terra sconosciuta). Possiamo dire con sicurezza che non esiste terra al mondo che sia così satura di monumenti di tutti i tempi e di così tanti popoli!

Fonte: crimea.ru

I tumuli di Kerch sono ancora pieni di segreti e misteri. Attirano archeologi e amanti dell'antichità come una calamita. Il tumulo reale Il tumulo reale è il luogo di sepoltura del re del Bosforo a noi sconosciuto. In un terreno abbandonato, a cinque chilometri da Kerch e a mezzo chilometro dalle cave di Adzhimushkai, è stato conservato questo monumento di fama mondiale dell'architettura funeraria del Bosforo del IV secolo a.C. L'altezza del tumulo reale è di 18,5 metri, il diametro del terrapieno arriva fino a 250 metri. Sul sito antistante l'ingresso del tumulo furono raccolte antiche lapidi tombali già nel XIX secolo...

Nella parte centrale della città si trova il tumulo Melek-Chesme, una struttura sepolcrale del IV secolo a.C., molto avanzata sia tecnicamente che artisticamente. Il tumulo ha una circonferenza di 200 me un'altezza di quasi 8 metri. Prende il nome dal nome tartaro del fiume Melek-Chasma, che scorre nelle vicinanze. Il tumulo Melek-Chesme fu scavato nel 1858. La struttura sepolcrale all'interno del tumulo è costituita da due parti: una camera con volta piramidale e un dromos in blocchi squadrati a cui si accede. La cripta è stata costruita a secco con frammenti di pietra. Tradizione...

Kerch si trova nell'estremo est della penisola ed è bagnata da due mari: il Nero e l'Azov. Questo è uno dei città antiche non solo la Russia, ma il mondo intero. Kerch attrae i turisti soprattutto con i suoi siti storici unici, tra cui molti monumenti di architettura antica e medievale. Più di 26 secoli fa, gli antichi greci fondarono qui la città di Panticapaeum, che per 900 anni fu la capitale dello stato del Bosforo. Panticapaeum gareggiava con Roma in bellezza e potenza. Il nome della città ha radici romane: “panticapa” - tradotto da...

Le rovine della moschea Kurshum Jami nella Vecchia Crimea sono un punto di riferimento significativo della città. Il suo nome si traduce come "Moschea di piombo" e parla di una caratteristica del design: gli artigiani fissavano le pietre di rivestimento con architravi di piombo. Forse era questa moschea che aveva in mente l'orientalista V.V. Bartold, che riporta: Il viaggiatore arabo Ibn Battuta scrisse di lei nelle sue memorie nel 1334. Una caratteristica dell'architettura di questa moschea sono i contrafforti in pietra sui lati: le stesse sporgenze verticali che rafforzavano il muro esterno erano nella moschea El Akmar, costruita nel 1125 al Cairo. Come …

La cripta di Demetra è stata aperta senza saccheggi. Lì ebbero luogo due sepolture. Le cripte monumentali iniziarono a essere costruite (a volte occupando per loro vecchi tumuli) nel I-II secolo d.C. I corpi dei defunti erano ricoperti da un baldacchino con sottili placche d'oro, e sulla testa veniva posto un diadema di foglie d'oro. Sulle mani sono rimasti anelli con ambra e corniola. Con l'arrivo dei barbari apparvero nelle cripte fibbie di bronzo con segni simili a tamga (utilizzate per marchiare il bestiame). Dal 3 ° secolo apparvero sepolture cristiane. Il mito della dea Demetra Demetra è la dea greca della fertilità e dell'agricoltura, madre...

3 marzo 2016

Alla periferia sud-orientale della città si trova l'antico insediamento di Neapolis Scita, la capitale dello stato del tardo Scito (III secolo a.C. - IV secolo d.C.). L'antico insediamento fu costruito dal re Skilur ed era un triangolo con un angolo rivolto a nord. Da nord-est la città era protetta dalle Rocce Petrovsky, a ovest da un profondo burrone inaccessibile, lungo la linea rocciosa del quale si trovava un muro difensivo. Indirizzo del museo: Simferopol, st. Napoli. Museo sotto all'aria aperta Napoli scita - video

3 marzo 2016

Sul sito dell'avamposto dell'antica civiltà greca si trova l'insediamento di Kara-Tobe (“Collina Nera”). Si trova vicino all'autostrada Evpatoria-Simferopol. È famoso per il fatto che contiene reperti che riguardano tutte le epoche storiche di questo territorio: tracce del primissimo insediamento umano, ripari sciti, resti di insediamenti greci. Nel I-II secolo d.C. e. dietro le mura della fortezza si nascondeva una guarnigione di legionari romani, come confermato da tesori di monete. La collezione del museo contiene 230 reperti, di cui 197 unici. La parte principale è costituita da reperti del periodo greco-scita: ceramiche, gioielli femminili, ...

24 febbraio 2016

La grotta Kiik-Koba, uno dei più antichi siti dell'uomo primitivo in Crimea, si trova ai piedi della Crimea in una grotta, sulla riva destra del fiume Zuya, 25 km a est di Simferopol, 8 km a sud del villaggio di Zuya. La tettoia della grotta è esposta a sud, la sua superficie è di circa 50 mq. M. A nord della città, nella valle del fiume Salgir, si trova uno dei monumenti meno studiati della Crimea: la moschea Eski-Saray. Il monumento dell'architettura tartara di Crimea risale al XIV secolo, i tempi in cui la Crimea era ancora un ulus dell'Orda d'Oro. La moschea era situata...

19 febbraio 2016

Quando si viaggia in Crimea dall'Ucraina, è difficile non notare la Perekopsky Val, un monumento storico e archeologico unico. Una struttura fortificata lunga circa 11 km attraversa l'intero istmo dalla baia di Perekop al lago Sivash, separando completamente la terraferma dalla penisola. Per apprezzare la grandezza dell'oggetto, è meglio salire sul bastione: ha un'altezza fino a 80-10 m, e il fossato che corre davanti all'argine raggiunge i 10 m di profondità e 20 m di larghezza. Le prime menzioni del pozzo Perekop Per la prima volta, un fossato con un bastione in Tauride fu descritto da Erodoto in ...

Tra i reperti della più grande spedizione nella storia della Crimea ci sono manufatti dell'età della pietra, piatti dell'antichità e armi medievali.

La spedizione in Crimea per la costruzione della nuova sede dell'Istituto di Archeologia dell'Accademia Russa delle Scienze, iniziata la primavera scorsa, sta completando i suoi lavori nella parte orientale della penisola. Durante questo periodo, nell'area lungo l'autostrada Tavrida in costruzione da Simferopol a Kerch, gli esperti hanno esaminato più di 60 monumenti, dal Mesolitico al XIX secolo.

“Questo è il più grande scavo archeologico nella storia della Crimea. Abbiamo esplorato un “tratto storico-culturale” di quasi 300 chilometri che risale a 10mila anni fa. Antropologi, paleozoologi, scienziati del suolo, restauratori, scienziati della Crimea, Novosibirsk, San Pietroburgo, Regione di Krasnodar“, ha detto il capo della spedizione, dottore in scienze storiche Sergei Vnukov.

Egli ha inoltre sottolineato che resta ancora molto lavoro da fare sull'analisi del materiale raccolto, ma ora è già possibile riassumere i risultati preliminari del lavoro. Al termine della ricerca e della pubblicazione dei risultati, tutti i reperti - diverse migliaia di manufatti - saranno trasferiti nei musei della Crimea.

Per la prima volta, le principali istituzioni archeologiche russe di varie regioni hanno partecipato a un grande progetto di conservazione dei monumenti: Istituto di Archeologia RAS (Mosca), Istituto di Storia della Cultura Materiale RAS (San Pietroburgo), Istituto di Archeologia ed Etnografia SB RAS (Novosibirsk), Museo-Riserva storico e archeologico “Napoli scita” (Simferopol), Istituto di archeologia della Crimea (Simferopol), nonché organizzazioni archeologiche del territorio di Krasnodar. L'interazione di diversi centri scientifici e archeologi che in precedenza avevano lavorato nella regione del Mar Nero ha permesso di svolgere lavori sul campo su larga scala in breve tempo.

Età della pietra, del bronzo e del ferro

Maggior parte antico monumento, esplorato dalla spedizione, è il sito Yablochnoye 1 nel distretto di Belogorsky. Qui sono stati trovati strumenti di pietra e relativi preparati: nuclei, scaglie, lame, raschietti, raschietti e uno scalpello. I ritrovamenti indicano che qui c'erano accampamenti di cacciatori-raccoglitori dell'età della pietra. Le caratteristiche degli strumenti permettono di datare il sito al Mesolitico e al Neolitico, cioè al IX-IV millennio a.C.

Quattordici tumuli esplorati dalla spedizione risalgono all'età del bronzo. A quei tempi, le steppe e le colline della Crimea erano abitate da nomadi che seppellivano i loro morti in tumuli disposti su un fianco con le ginocchia piegate. I primi tumuli di questo tipo furono costruiti dalle culture archeologiche Yamnaya (seconda metà del III - inizio II millennio a.C.) e Kemi-Oba (fine III - prima metà del II millennio a.C.). Le sepolture della cultura Kemi-Oba erano realizzate in scatole di pietra con pareti interne dipinte con ocra. I sepolti erano accompagnati da vasi modellati, oggetti in pietra e osso.

Durante la tarda età del bronzo, nei tumuli apparvero complesse strutture in pietra. L'esempio più eclatante è stato il tumulo n. 3 del gruppo di tumuli “Fontan 1”. Qui, prima della prima sepoltura, costruirono una bassa piattaforma di terra, rivestita di pietre lungo il perimetro. Adiacente ad esso da sud c'era una struttura fatta di grandi blocchi di pietra a forma di lettera “P”. Al centro del sito, sotto le lastre, era sepolto un bambino, accanto al quale era posto un vaso modellato. Successivamente attorno alla sepoltura centrale fu eretto un recinto quadrato costituito dagli stessi massicci blocchi. Nei periodi successivi furono effettuate numerose altre sepolture nel tumulo.

Vista dall'alto delle strutture in pietra del tumulo dell'età del bronzo, il tumulo funerario "Fontana 1".

Undici tumuli e più di dieci sepolture in tumuli di epoche precedenti risalgono alla prima età del ferro (culture Kizil-Koba e Scita - IX-IV secolo a.C.). Nella maggior parte dei casi si tratta di sepolture in semplici fosse rettangolari, accompagnate da vasi modellati. Punte di freccia in bronzo, singoli oggetti in ferro e gioielli si trovano anche nelle sepolture scitiche. In una sepoltura dove fu sepolto un guerriero, trovarono un'anfora greca con un segno.


Tumulo di Sary-Su del tempo degli Sciti. Ossa di cavallo e anfora eraclea nella sepoltura centrale.

Antichità

Antichi insediamenti nella zona degli scavi furono scoperti solo nella penisola di Kerch entro i confini del Regno del Bosforo. Si tratta principalmente di insediamenti rurali del periodo ellenistico del IV-III secolo a.C. e. Inoltre, gli esperti hanno esaminato il sito dell'insediamento dell'undicesimo chilometro del I secolo a.C. e. – III secolo d.C e., dove sono stati ritrovati un gran numero di manufatti, comprese le monete. Vengono effettuati scavi anche su tutti i bastioni difensivi della penisola di Kerch: Beskrovny, Akkosov (Uzunlarsky), Akmonaysky.

Per la prima volta sono stati condotti studi dettagliati sui tumuli “Ospedale” e “Tsementnaya Slobodka” a Kerch. Le loro cripte furono distrutte e saccheggiate nei tempi antichi.


Pelica a figure rosse a vernice nera, terzo quarto del IV secolo. da una sepoltura nel tumulo dell'Ospedale.



Chiedere a figure rosse lucide dal complesso festivo del tumulo dell'Ospedale.



Coppa in lacca rossa, barbotin, I secolo. AVANTI CRISTO. da una sepoltura nel tumulo 4, cimitero di Tsementnaya Slobodka 1.

Dieci chilometri a ovest di Kerch, gli archeologi hanno studiato due tumuli del gruppo Alexander Rocks. Qui sono stati rinvenuti due sepolcreti del I-II secolo d.C. nei quali sono state rinvenute 213 sepolture.

Nelle sepolture sono state rinvenute ciotole e brocche di argilla rossa e vernice rossa. Le ossa di animali si trovano spesso nelle ciotole. Sono frequenti i ritrovamenti di piccoli coltelli e pietre per affilare in ferro, spille in bronzo e bottiglie di vetro, e perline.

Gutus (recipiente erogatore) vernice rossa dal cimitero romano “Alexandrovskie Rocks 1”.

Medioevo

I primi monumenti medievali lungo la strada “Tavrida” sono rappresentate sepolture in insenature di antichi tumuli dei secoli XI-XIII. Uno dei più interessanti è la sepoltura di un guerriero nomade polovtsiano nel tumulo 1 del gruppo di quattordici tumuli nella regione di Belogorsk. Il guerriero fu sepolto con una cotta di maglia di ferro, un elmo di cotta di maglia, una faretra di cuoio con frecce, una sciabola di ferro, un moncone di grivna d'argento contorta, un'anfora e un calderone di bronzo con un arco di ferro.

Due insediamenti risalgono all'era dell'Orda d'Oro: "Kosh-Kuyu" e "Pearl-1". Durante lo studio di Zhemchuzhina-1, sono state trovate sei stufe di mattoni completamente conservate con condotti d'aria realizzati con tubi di ceramica. Resti di grano sono stati trovati in uno strato di cenere che riempiva una delle fornaci. Nell'insediamento sono state trovate monete di rame, elementi di finimenti per cavalli e frammenti di coltelli.


Insediamento "Perla-1". Vista dall'alto della stufa del periodo dell'Orda d'Oro.

Tra le ceramiche qui rinvenute spiccano i piatti cerimoniali: ciotole smaltate multicolori e decorate prodotto localmente e ciotole kashin importate (kashin è una massa ceramica bianca porosa) del XIII-prima metà del XIV secolo. Particolarmente interessante è il vaso in vetro dipinto con smalti colorati; i suoi analoghi possono essere trovati tra le navi del Vicino Oriente della seconda metà dei secoli XIII-XIV.

Stoviglie smaltate e kashina del periodo dell'Orda d'Oro provenienti dall'insediamento"Perla-1".

Gli insediamenti del tardo Medioevo e dell'epoca moderna sono rappresentati da sei monumenti. In due insediamenti degli edifici si sono conservati solo i pavimenti in pietra calcarea con camini e pozzi sotterranei; gli edifici stessi probabilmente erano in legno.

Alla fine dei secoli XVIII-XIX apparve la muratura realizzata con pietre lavorate su argilla. I reperti di questo periodo includono monete turche e russe, pipe per fumatori, gioielli semplici e oggetti in rame. Le tradizioni tecnologiche nei prodotti ceramici stanno subendo alcuni cambiamenti, ma sono conservate molte forme di vasi conosciuti nel periodo dell'Orda d'Oro.

Nell'insediamento "Leninskoe 7" (villaggio di Argin del XIX secolo) è stata scavata un'interessante "cisterna" in pietra con un pozzo al centro. Apparentemente questo era un edificio pubblico.


Insediamento di Argin. Veduta generale della “cisterna cantina” del XIX secolo.

S.Yu. Vnukov, I.V. Rukavishnikova, A.N. Chokhlov, K.I. Panchenko (tutti – Mosca), A.M. Mikhailov (Kerch), Yu.P. Zaitsev (Simferopol), P.I. Shulga (Novosibirsk), E.I. Narozhny (Armavir).